L’Internet dei servizi (IOS): un nuovo approccio alla gestione degli edifici

Il tema dell’integrazione delle tecnologie evolute negli edifici e degli  effetti indotti sui relativi processi e strumenti gestionali dovrebbe porre un interrogativo centrale per chi investe: ho speso bene il mio denaro?
In quasi tutti gli  edifici oggi definiti  automatizzati, integrati, smart  (o con altre suggestive declinazioni), viene spesso attivato un processo di costruzione finalizzato a promuovere diverse forme di intelligenza in impianti o sistemi (sicurezza, videosorveglianza, controllo accessi e varchi, incendio, illuminazione, elettrico, hvac, ascensori, ecc.), quasi sempre senza valutarne la gestione dell’insieme e le relative conseguenze organizzative.
In una costruzione smart, tecnologie e sistemi intelligenti  dovrebbero essere finalizzati alle  reali necessità  dell’utenza,  soddisfacendo gli “user requirements” contrattuali.  Spesso in questi  documenti (capitolati, elaborati tecnici, ecc.) sono ben descritte la caratteristiche tecnologiche dei vari impianti e  sistemi, ma non gli obiettivi  e le modalità gestionali ed organizzative dell’edificio che queste tecnologie dovrebbero consentire.
Attualmente, nei casi conosciuti, si progetta e costruisce il “prodotto” (ovvero l’impianto, il sistema: cioè il tangibile), che solo successivamente sarà utilizzato.
Sono rari i casi in cui  l’edificio è progettato e costruito pensando al “servizio”, alla gestione integrata per cui l’insieme  tecnologico sarà realizzato ( cioè  l’intangibile, ovvero il fine per cui si realizza il prodotto).
Costruire un edificio intelligente significa costruire un eco ambiente basato sulle attività e sui bisogni degli utilizzatori, dove il prodotto (il tangibile)  e il servizio (l’intangibile) devono essere definiti e condivisi nella stessa fase in cui si contrattualizzano i  “requisiti dell’utente”.
Si rischia altrimenti di acquistare e gestire componenti hardware e  funzioni software,  spesso con l’impossibilità tecnica di una reale integrazione tra  di loro, a causa  di  tecnologie proprietarie costruttive che non consentono di fatto interoperabilità e portabilità  delle applicazioni e dei dati.
Sistemi intelligenti proprietari quasi sempre proposti dal fornitore come soluzione ottimale alle richieste di capitolato e che nel caso d’uso potranno avere incluse  innumerevoli funzioni operative che non verranno mai utilizzate appieno.
In questi pacchetti intelligenti  saranno comprese le criticità d’integrazione citate e le ovvie complicazioni che tutto ciò comporterà nella gestione futura dell’edificio.
La committente in questo caso diventa “ostaggio” della tecnologia intelligente e del suo costruttore e la gestione ottimale dell’edificio sarà difficilmente attuabile se non con ulteriori ed ingenti investimenti.
Questo purtroppo è lo scenario attuale, nonostante oggi viviamo una  rivoluzione digitale epocale (Digital Tranformation), forse il più grande sconvolgimento tecnologico che il genere umano abbia mai sperimentato.
Dove il termine digitale non si identifica con il prodotto/tecnologia,  ma con le opportunità e le dinamiche innovative di servizio offerte dalla società in rete  e  dall’era dell’informazione, profeticamente già previste da Castells.
Ovviamente anche il settore immobiliare è dentro questa trasformazione e come tutti i settori di un mercato vivo,  avrà la necessità impellente di  evolversi, utilizzando sì la tecnologia ma come strumento abilitatore di servizi.
Sarà pertanto necessario, sia nei nuovi edifici sia  in quelli già costruiti,  passare dalla gestione  “del prodotto”, ovvero dei singoli impianti e sistemi tecnologici, alla gestione ottimizzata “del  servizio”, necessaria per realizzare una reale ed integrata organizzazione  della vita “nel e dell’edificio”.
Questa ottimizzazione di servizio,   non solo rimuoverà i silos compartimentali nella conduzione separata dei singoli sistemi tecnologici e delle obsolete ed inefficaci  control room di edificio, ma rappresenterà soprattutto un cambiamento culturale.
Una cambiamento che genererà remuneratività  in termini qualitativi,  economici e gestionali.
Una trasformazione di settore necessaria, per passare dalla cultura di “prodotto” (tecnologico)  alla cultura di un “servizio”,  integrato e garante della qualità di vita nell’insieme edificio.
Passare dalla cultura del prodotto  alla cultura del servizio  produrrà inoltre affidabilità ed  efficacia operativa,  conformità ai primari bisogni di security e safety,   ridurrà oggettivamente i costi  e  consentirà  monitoraggi tecnologici ed operativi real-time ,  24 ore su 24,  anche da remoto.
Nel prossimo futuro gli edifici diventeranno asset strategici e le tecnologie installate saranno, come già detto, solo uno strumento abilitatore di servizi.
L’edificio diventerà realmente intelligente se sarà  in grado di erogare servizi concreti all’utenza.
Tecnologie a  costi sempre più ridotti, connettività diffusa e centri certificati di monitoraggio e gestione remota 24/7 come il  Panopticon di SPEE, saranno gli artefici di una comunità orientata ai servizi, a cominciare dalla sicurezza di persone e beni.
La frontiera dell’innovazione nell’immobiliare non sarà più nella sola  “intelligenza” tecnologica locale, ma è nel  governo centralizzato, anche remoto, nella piattaforma di controllo e di monitoraggio tecnologico ed operativo,  nella gestione 24/7 real-time degli eventi, nel coordinamento e nell’ottimizzazione dei singoli processi operativi, in un contesto di vera  economicità e di generazione di valore  condiviso.
Marshall McLuhan, nel suo rivoluzionario libro del 1964,  parla delle tecnologie come estensioni dell’uomo.
SPEE con l’Internet of Services (IoS)  ha concretizzato questo concetto, sviluppando competenze, piattaforme tecnologiche e servizi innovativi per connettere, centralizzare, monitorare e gestire edifici e complessi immobiliari tramite specializzati centri di controllo certificati, anche remotamente.
Le piattaforme SPEE sviluppate internamente da un network specialistico di ricercatori, progettisti e integratori di sistemi,  sfruttano tecnologie dell’internet delle cose (IoT) e dell’intelligenza artificiale (IA).
La gestione è affidata a team di tecnici certificati che operano all’interno di due Central Monitoring Services ridondate e certificate ai massimi livelli di sicurezza e di efficienza.
E’ il mondo dell’Internet dei Servizi ideato e proposto da SPEE,  che consentirà in questa società in rete l’integrazione dell’intera catena del valore  e l’uomo, con la sua conoscenza, la sua competenza professionale  e la sua intelligenza, rimarrà l’elemento centrale di tali importanti attività,  anche nell’era digitale.