LA STORIA DEL LOGO
Conoscenza, unicità, innovazione

L’innovazione di Jeremy Bentham

Il Panopticon descritto da Bentham è un carcere a forma di anello con al centro una torre. L’anello si divide in piccole celle, senza porte, affacciate sia all’interno che all’esterno, completamente attraversate dalla luce del sole e, quindi, completamente visibili. Nella torre centrale c’è un guardiano che tramite aperture corrispondenti alle celle osserva (optikon) tutto (pan). Così, grazie alla forma radiocentrica e ad opportuni accorgimenti architettonici, un unico guardiano riusciva a controllare tutto. Un modello carcerario di gran lunga più economico ed efficiente. Un modello rivoluzionario rispetto alle costruzioni carcerarie precedenti il cui principio era quello della segreta e dell’oscurità. Gli osservati, tra l’altro, non potendo sapere quando il guardiano si sarebbe girato verso di loro, finivano col comportarsi virtuosamente confermando il valore rieducativo delle pene detentive.

La conoscenza di Federico II

Federico II fu un uomo di straordinaria cultura e erudizione, l’ultima possanza come lo descrive Dante. Un uomo innovativo e geniale cui dobbiamo molto. (Il primo documento nel quale si parla della fondazione dell’Aquila, ad esempio, è un’epistola di papa Gregorio IX indirizzata a lui!) Era il figlio di Costanza d’Altavilla. Quella Costanza che Dante mette in uno dei più bei canti del Paradiso: quest’è la luce de la gran Costanza che del secondo vento di Soave generò ‘l terzo e l’ultima possanza. Il suo regno di Sicilia fu moderno e efficiente, caratterizzato da una forte attività legislativa e di innovazione artistica e culturale. Federico, convinto protettore di artisti e studiosi, venne soprannominato stupor mundi, tanto era il fascino e la meraviglia che sapeva suscitare in chi lo ascoltava. Parlava sei lingue (latino, siciliano, tedesco, francese, greco e arabo) e la sua corte fu luogo di incontro fra tutte queste culture. Giocò un ruolo importante nel promuovere le lettere attraverso la Scuola Siciliana, che Dante stesso accolse pieno di entusiasmo. La sua corte vide il primo utilizzo della forma letteraria di una lingua romanza ed ebbe una notevole influenza sulla letteratura e su quella che sarebbe diventata la moderna lingua italiana. Federcio anticipò di almeno un secolo l’uso dell’idioma toscano come lingua d’elite letteraria d’Italia.

L’unicità di Collemaggio

Il rosone centrale della Basilica di Collemaggio a L’Aquila è da sempre il simbolo della spiritualità medievale. Collemaggio è la chiesa romanica dove riposano le spoglie di Celestino V, passato alla storia come il Papa dantesco del Gran Rifiuto, e dove fu incoronato Papa il 29 agosto 1294. I raggi del sole, attraverso i complessi trafori del rosone, proiettano all’interno la luce della conoscenza umana di Federico II: la sua concezione della vita, dell’infinito e del perdono divino. Il 29 agosto di ogni anno a L’Aquila si rinnova il rito solenne della Perdonanza, l’indulgenza plenaria perpetua che Celestino V, la sera stessa della sua incoronazione a pontefice, concesse a tutti i fedeli. L’indulgenza celestiniana apparve da subito nella sua valenza spirituale, ma anche nel suo significato politico: fu un’occasione per accrescere il potere economico e civile della giovane città dell’Aquila. Ancora oggi la Basilica di Collemaggio vanta tre primati: la prima Porta Santa della storia, l’unica Porta Santa al mondo che si apre ogni anno e l’unica chiesa che ha visto l’incoronazione di un papa, Celestino V, al di fuori del Vaticano. Tra quelle mura l’insieme del sapere, della spiritualità e del perdono hanno creato un luogo raro, custode di  conoscenze uniche.

L’idea si realizza…

La società SPEE nella realizzazione di Panopticon, e del suo logo, ha voluto fondere l’innovazione illuministica di Bentham con la spinta alla conoscenza di Federico II e l’unicità globale di Collemaggio. Lo scopo è contribuire a rendere più sicura la vita delle persone, dei loro beni e dell’ambiente in cui vivono e aumentare le possibilità di far spostare più le informazioni (e il capitale intellettuale) che le persone. Nell’economia delle reti e dell’informazione, infatti, il bene di scambio più importante è tornato, come ai tempi di Federico II, la conoscenza: un bene intangibile capace di generare processi di innovazione, ricchezza e sviluppo. Capace di arrivare ovunque.

LA STORIA DEL LOGO
Conoscenza, unicità, innovazione

L’innovazione di Jeremy Bentham
Il Panopticon descritto da Bentham è un carcere a forma di anello con al centro una torre. L’anello si divide in piccole celle, senza porte, affacciate sia all’interno che all’esterno, completamente attraversate dalla luce del sole e, quindi, completamente visibili. Nella torre centrale c’è un guardiano che tramite aperture corrispondenti alle celle osserva (optikon) tutto (pan). Così, grazie alla forma radiocentrica e ad opportuni accorgimenti architettonici, un unico guardiano riusciva a controllare tutto. Un modello carcerario di gran lunga più economico ed efficiente. Un modello rivoluzionario rispetto alle costruzioni carcerarie precedenti il cui principio era quello della segreta e dell’oscurità. Gli osservati, tra l’altro, non potendo sapere quando il guardiano si sarebbe girato verso di loro, finivano col comportarsi virtuosamente confermando il valore rieducativo delle pene detentive.

La conoscenza di Federico II

Federico II fu un uomo di straordinaria cultura e erudizione, l’ultima possanza come lo descrive Dante. Un uomo innovativo e geniale cui dobbiamo molto. (Il primo documento nel quale si parla della fondazione dell’Aquila, ad esempio, è un’epistola di papa Gregorio IX indirizzata a lui!) Era il figlio di Costanza d’Altavilla. Quella Costanza che Dante mette in uno dei più bei canti del Paradiso: quest’è la luce de la gran Costanza che del secondo vento di Soave generò ‘l terzo e l’ultima possanza. Il suo regno di Sicilia fu moderno e efficiente, caratterizzato da una forte attività legislativa e di innovazione artistica e culturale. Federico, convinto protettore di artisti e studiosi, venne soprannominato stupor mundi, tanto era il fascino e la meraviglia che sapeva suscitare in chi lo ascoltava. Parlava sei lingue (latino, siciliano, tedesco, francese, greco e arabo) e la sua corte fu luogo di incontro fra tutte queste culture. Giocò un ruolo importante nel promuovere le lettere attraverso la Scuola Siciliana, che Dante stesso accolse pieno di entusiasmo. La sua corte vide il primo utilizzo della forma letteraria di una lingua romanza ed ebbe una notevole influenza sulla letteratura e su quella che sarebbe diventata la moderna lingua italiana. Federcio anticipò di almeno un secolo l’uso dell’idioma toscano come lingua d’elite letteraria d’Italia.

L’unicità di Collemaggio

Il rosone centrale della Basilica di Collemaggio a L’Aquila è da sempre il simbolo della spiritualità medievale. Collemaggio è la chiesa romanica dove riposano le spoglie di Celestino V, passato alla storia come il Papa dantesco del Gran Rifiuto, e dove fu incoronato Papa il 29 agosto 1294. I raggi del sole, attraverso i complessi trafori del rosone, proiettano all’interno la luce della conoscenza umana di Federico II: la sua concezione della vita, dell’infinito e del perdono divino. Il 29 agosto di ogni anno a L’Aquila si rinnova il rito solenne della Perdonanza, l’indulgenza plenaria perpetua che Celestino V, la sera stessa della sua incoronazione a pontefice, concesse a tutti i fedeli. L’indulgenza celestiniana apparve da subito nella sua valenza spirituale, ma anche nel suo significato politico: fu un’occasione per accrescere il potere economico e civile della giovane città dell’Aquila. Ancora oggi la Basilica di Collemaggio vanta tre primati: la prima Porta Santa della storia, l’unica Porta Santa al mondo che si apre ogni anno e l’unica chiesa che ha visto l’incoronazione di un papa, Celestino V, al di fuori del Vaticano. Tra quelle mura l’insieme del sapere, della spiritualità e del perdono hanno creato un luogo raro, custode di  conoscenze uniche.

L’idea si realizza…

La società SPEE nella realizzazione di Panopticon, e del suo logo, ha voluto fondere l’innovazione illuministica di Bentham con la spinta alla conoscenza di Federico II e l’unicità globale di Collemaggio. Lo scopo è contribuire a rendere più sicura la vita delle persone, dei loro beni e dell’ambiente in cui vivono e aumentare le possibilità di far spostare più le informazioni (e il capitale intellettuale) che le persone. Nell’economia delle reti e dell’informazione, infatti, il bene di scambio più importante è tornato, come ai tempi di Federico II, la conoscenza: un bene intangibile capace di generare processi di innovazione, ricchezza e sviluppo. Capace di arrivare ovunque.